Pafa, concordo con te... peccato che gli altri abbiano criticato la tua risposta....
Basta saper contare... Una popolazione deve avere 2,1 figli per famiglia per mantenersi costante nel tempo. In Italia siamo ad 1,2....
Se calcoliamo la natalità degli stranieri, unita ai flussi regolari, unita ai flussi irregolari ma poi sanati, più i ricongiungimenti ecc ecc, in pochi anni la maggioranza della popolazione sarà straniera o comunque non di origini italiane se verrà concessa la cittadinanza a destra e manca.
Il problema è che soprattutto i mussulmani non concepiscono uno stato come laico. E trovo estremamente stupido liquidare la questione con "l'Italia è una repubblica laica" come ha fatto qualcuno. Perchè tutti sanno che è il popolo che determina l'ordinamento nelle democrazie. Ora se fra 20 anni la maggioranza dei votanti sarà favorevole all'instauramento di una stato religioso (mussulmano o altro), non ci saranno blocchi
Quindi prepariamoci a forti cambiamenti nel futuro. Basta guardarsi in giro: gli italiani che si vedono sono per lo più vecchi, ormai sfibrati e stanchi, mentre gli stranieri sono giovani energici e intraprendenti. Non è razzismo, è solo l'amara constatazione della fine di un'era per la nostra nazione. Mi ricorda una canzone di Guccini (Bisanzio) che descrive la stessa cosa che accadde sul tramonto dell'epoca romana. Eccovi un estratto:
Sentivo i canti osceni
degli avvinazzati
di gente dallo sguardo avviluppato e vuoto
ippodromo bordello, e nordici soldati
Romani e Greci urlate,
dove siete andati...
Sentivo bestemmiare in Alamanno
e in Goto...
Citta' assurda, citta' strana...
Di quest'imperatore sposo di *******,
di plebi smisurate, labirinti ed empieta'
di barbari che forse sanno gia' la verita'.
Di filosofi, e di etere,
sospesa tra due mondi, e tra due ere
Fortuna e eta' han deciso
per un giorno non lontano,
ma il fato chiederebbe
che scegliesse la mia mano, ma...
Ecco, oggi in una città deserta a causa delle ferie, c'erano più stranieri che Italiani... dovremo abituarci a sentire nuove lingue. Sperando di non doverci abituare a nuovi modi e costumi