anonymous
2011-07-31 03:37:23 UTC
E non a caso il sessantenne, nato e residente a Lecce, di lavorare per guadagnare lo stipendio non aveva alcuna intenzione. Per anni l'uomo si è barcamenato con il contrabbando di sigarette, poi è passato ai furti, estorsioni, ricettazione, persino rapine, inventando, alla fine, la falsa invalidità che gli ha consentito di racimolare il necessario per vivere. L'imbroglio, però, è stato realizzato con tanta sfrontatezza che qualcuno se n'è accorto e ha inviato un dettagliato esposto alla guardia di finanza. Documento anonimo ma talmente articolato, con tanto di date e cifre, da indurre i militari della Compagnia di Lecce (guidati dal maggiore Antonio Sederino) a voler approfondire il caso. Così, telecamere alla mano, le fiamme gialle hanno seguito l'uomo per tre giorni, riprendendolo mentre effettuava da solo una serie di attività difficilmente compatibili con la malattia certificata.
L'uomo, infatti, camminava tranquillamente per strada, senza cane né bastone, andava a fare la spesa controllando minuziosamente le etichette che indicano i prezzi dei prodotti, riparava una bicicletta, attraversava agilmente incroci stradali intasati dal traffico, scansando con facilità auto e moto. E poi componeva numeri sul cellulare e leggeva gli sms in arrivo. Guidava persino un autocarro e buttava la spazzatura divertendosi a centrare il bidone come fosse un canestro. Il tutto senza aver bisogno di essere accompagnato e dimostrando di avere l'esatta cognizione dello spazio in cui si muoveva. Tre giorni di riprese sono bastati ai finanzieri per convincersi che il signore attenzionato, godeva i vantaggi della proclamata invalidità senza subirne le limitazioni.
Dai controlli incrociati, effettuati in collaborazione con il personale dell'Inps di Lecce, è emerso che dal 1992 l'uomo è stato dichiarato "cieco parziale" e poi, dal 2004, a seguito di un'ulteriore visita presso la competente commissione della Asl, l'invalidità certificata è stata trasformata in "totale", facendo praticamente raddoppiare l'indennità percepita mensilmente. In base ai primi conteggi effettuati dall'Istituto di previdenza, è risultato che l'imbroglio, messo in atto per 19 anni, gli ha consentito di percepire indebitamente ben 112.000 euro.
L'Inps ha già avviato il recupero delle somme non dovute, mentre i militari hanno depositato in Procura un'informativa con tanto di video, e la denuncia per il reato di truffa ai danni dell'Istituto di previdenza. Le indagini proseguono, comunque, al fine di verificare se il truffatore abbia goduto di compiacenze negli uffici dell'Asl, i cui funzionari hanno prima certificato la malattia e poi il suo aggravarsi. Vista la tipologia di documentazione medica necessaria per attestare l'invalidità, infatti, pare del tutto inverosimile che l'uomo, ancorché abile truffatore, sia riuscito a fingere talmente bene da indurre i medici che l'hanno visitato in così grossolano errore, risultando totalmente cieco anche se non lo era.