2008-12-04 06:13:46 UTC
Roma, 14 lug. (Apcom) - Una ustionata con l'olio perché non ha preparato la cena, un'altra picchiata dalla mattina alla sera con pretesti qualsiasi, un'altra ancora che prende tante botte da avere 34 giorni di prognosi dall'ospedale. Sono solo alcuni degli oltre tremila casi di donne straniere aggredite in famiglia scoperti dal progetto "Mai più sola". Si tratta di una iniziativa portata avanti dall'associazione delle donne marocchine in Italia Acmid-donna attraverso un numero verde di ascolto, a cui rispondono operatori in diverse lingue, tra cui l'arabo. In soli otto mesi, da quando cioè è stato attivato, il numero verde 800-911.753 ha ricevuto 3.652 chiamate, l'85% delle quali segnalavano una violenza. In nove casi su dieci sono state le vittime in prima persona a denunciarla, mentre nel 7,4% delle volte le segnalazioni sono arrivate dagli ospedali e il 2,7% dalle forze dell'ordine.
Quasi la metà delle segnalazioni riguarda casi (il 47,2%) di poligamia: donne costrette sotto la minaccia ad accettare la presenza di una o più mogli sotto lo stesso tetto coniugale. Le minacce spiega l'associazione, spesso si concretizzano in un rimpatrio forzato della legittima consorte per far posto alla nuova moglie. C'è una certa tolleranza in Italia verso questo genere di fenomeno, spiega la presidente dell'associazione, Souad Sbai, sia perché è diffusa l'idea che si tratti di una forma di rispetto verso la cultura straniera, sia perché in generale l'Italia non dispone di leggi severe contro la violenza sulle donne. Questo è tanto più assurdo, sottolinea, dal momento che la poligamia sta ormai scomparendo in paesi arabi come il Marocco o l'Algeria e che è già illegale in altri, come la Tunisia.
Ma non è infrequente neanche il caso del rapimento dei figli, spesso come forma di ritorsione del marito nei confronti della moglie che cerca di ribellarsi a imposizionio violenze. Il 16,4% delle denunce raccolte da "Mai più sola" riguarda la sottrazione di documenti: una volta ottenuto il ricongiungimento familiare, il marito fa sparire i documenti di soggiorno, in modo che la moglie diventi completamente dipendente dalla sua volontà.
Sono 436 le donne sistemate dall'associazione in case di accoglienza e 460 quelle che, pur senza arrivare a lasciare il partner, sono entrate in contatto con i servizi sociali. A chiamare sono prevalentemente le marocchine (76,7%), spesso in Italia da diversi anni ma originarie delle aree rurali e quindi con un basso tasso di scolarizzazione. Ma molte sono le chiamate anche da parte di tunisine (8,3%), egiziane(5,6%) e algerine (2,9%). E non mancano neanche le italiane (6,1%) che si rivolgono a questo servizio. "Anche le violenze sulle donne italiane - sottolinea infatti Sbai - sono aumentate tantissimo".
Questo è il link che qualcuno vorrò vedere di certo....
http://www.maroc.it/forum/index.php?topic=3321.0
allora qualche domanda...grazie...